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Nuovo Codice Ratzinger di Benedetto XVI: la benedizione apostolica del papa regnante

Il “Codice Ratzinger” è un linguaggio usato da papa Benedetto XVI e che ricalca quello che usava Gesù con i suoi accusatori

Papa Benedetto XVI, Codice Ratzinger

Papa Benedetto XVI, Codice Ratzinger

Pur dalla sua difficile situazione di sede impedita, il vero Santo Padre, Benedetto XVI, continua a comunicare solo a chi “ha orecchie per intendere”. La settimana scorsa, su Libero, LEGGILO QUI

avevamo messo per la prima volta a fuoco una questione fondamentale: il pontefice si esprime da nove anni secondo un linguaggio appena velato da noi definito “Codice Ratzinger” che, abbiamo scoperto, ricalca quello che usava Gesù con i suoi accusatori: fraintendimenti apparenti, anfibolie, citazioni dalla Sacra Scrittura.

Il Codice Ratzinger

Questa forma di comunicazione è una specie di meccanismo di selezione degli uditori. Solo chi ha purezza di cuore e apertura alla verità riesce a capire il messaggio.

Per una sintesi efficace di cosa è il Codice Ratzinger, vi rimandiamo al nostro precedente articolo LEGGILO QUI . Tutta l’inchiesta di 60 capitoli che spiega come e perché papa Benedetto, il papa emerito (da “emereo”, colui che merita, che ha diritto di essere papa) ha salvato la Chiesa cattolica rimanendo l’unico pontefice legittimo e facendo in modo che i suoi nemici si antipapassero e scismassero da soli, è raccolta in fondo a questo articolo LEGGILO QUI.

L’ultima novità ci è stata segnalata dalla lettrice Anna Maria Conti: giusto ieri è stata pubblicata su un gruppo Facebook cattolico la lettera che il Santo Padre ha inviato, il 22 febbraio, in ringraziamento a tutti coloro che gli avevano manifestato solidarietà in seguito all’attacco mediatico-giudiziario organizzato dal clero modernista tedesco, rivelatosi, poi, un flop totale.

La lettera di Papa Benedetto

“Cari amici,

in risposta alla mia lettera sulle accuse di Monaco di Baviera ho ricevuto così tante lettere quante non avrei immaginato. Persone semplici e uomini di grande cultura, e anche un non piccolo numero di cristiani evangelici, mi hanno trasmesso in modo commovente la loro gratitudine, la loro adesione e la loro preghiera. Volentieri scriverei ad ognuno singolarmente una parola di ringraziamento. Ma Lei comprenderà che questo supera le mie forze. Così mi permetto di esprimerLe in questa forma il mio cordiale ringraziamento. Volentieri includo Lei e le Sue intenzioni nella mia preghiera.

CON LA MIA BENEDIZIONE APOSTOLICA,

Suo nel Signore,

Benedetto XVI”

Ora, la Benedizione Apostolica è sinonimo di Benedizione Papale e PUÒ ESSERE IMPARTITA SOLO DAL SOMMO PONTEFICE.

Si noti l’aggettivo “mia”: non si tratta, infatti, di una semplice Benedizione Apostolica che – su delega papale – un prelato potrebbe impartire, ma si tratta della “mia Benedizione Apostolica” (che comporta anche l’indulgenza plenaria). E’, in sé, un esercizio di giurisdizione personale di chi la sta impartendo. Altrimenti non si può dire “mia”, ma solo “apostolica” o “papale”.

Il vero Papa

Quindi, per l’ennesima volta, papa Benedetto ci sta dicendo IN MODO INEQUIVOCABILE che il vero papa, quel “solo papa legittimo esistente” di cui parlava Mons. Gaenswein LEGGILO QUI , è SOLO LUI.

Come vedete, questi contenuti sono stati colti solo da quei fedeli che avevano orecchie per intendere e occhi per vedere, tanto da segnalarcelo.

Questa è, infatti, la prima, straordinaria inchiesta partecipata della storia e se anche voi avete dei suggerimenti, scriveteci a codiceratzinger@libero.it